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Swords' Spring ITA Chapter 2

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~ Capitolo 2, Biscotto ~



Quel terribile mostro mi colpì così forte che persi i sensi. Quando mi risvegliai, ero sulle braccia di Samos, mentre la corrente del fiume ci conduceva veloci verso un villaggio. Non mi sentivo ancora in forze, quindi continuai a farmi portare senza protestare.
Il villaggio era deserto. Non un cartello a dargli nome, non una mappa per dargli esistenza nel mondo, nessuno per le strade. Sarà stato di circa mezzo chilometro quadrato: le case erano in tutto quattro, apparivano modeste e austere. Più avanti c’era un edificio leggermente diverso dagli altri, con aspetto identico ma sviluppato in lunghezza. Sulla porta c’era disegnato (o scritto) qualcosa di davvero molto strano. Probabilmente sarà il nome dell’edificio.
Entrammo. Subito si udì un campanellino dall’alto, attivato dall’apertura della porta. Nessuno arrivò a darci il benvenuto, o almeno a controllare chi fossimo.
Ci guardammo intorno e fu subito ovvio constatare che quella fosse una biblioteca. Tomi su tomi dappertutto, immense distese di libri ricoprivano tutta la struttura.
Samos ebbe l’idea di nasconderci dietro una libreria. Mi posò in un angolo, mettendomi a sedere. Dopo un po’ lo vidi tornare con un pacco di biscotti. Cosa  ci faceva un pacco di biscotti in un posto del genere? Nel senso, un’immensa libreria sperduta con proprietario e clienti assenti, senza anima viva. Non sembra avere senso.
Me ne porse uno. Sembrava non sapere se fossi sveglia o no, ma forse non ne ero a conoscenza neanche io. Tutto ciò che riuscii a dire fu “acqua”.
Lo vidi molto preoccupato. Cercava disperatamente qualcosa da farmi bere. Ma è possibile che in una libreria ci siano dei biscotti ma non una bottiglia d’acqua, o anche una semplice bottiglina?
Poi non riesco a capire. Samos sa delle mie varie intolleranze al lattosio, glucosio, uova e compagnia bella. Ciò, tristemente, comporta che non posso mangiare dolci di alcun tipo, oltre a molti altri tipi di alimenti. Come mai allora mi ha offerto un biscotto?
Lo vidi tornare. Era molto, molto preoccupato. Tuttavia, l’unica cosa che feci fu addormentarmi.


Samos le si mise accanto. Era confuso. Sicuro che la ragazza conoscesse tutto ciò che lo tormentava, decise di parlarle, nonostante il suo potente ronfare.
Inspirò forte.
-… Ciao.
Silenzio. La ragazza dormiva in modo a dir poco gradevole, sonnecchiando piacevolmente.
-… Senti, non riesco a capirci più niente. O meglio, non ricordo più niente. Hai detto che mi chiamo Samos, che sono il tuo fratellino, ma non riesco proprio a farmi tornare in mente niente di te o di questo posto. Chi sei tu? Che ci faccio qui? Perché tutto questo?
La sua presunta sorella iniziò a russare più forte. Al suono, Samos si arrese. Capì che sarebbe stato meglio aspettare l’indomani, freschi e riposati, prima di chiacchierare.
Provò ad addormentarsi, ma non ci riuscì. La testa era piena di pensieri, troppe erano le domande che gli attanagliavano la mente. Il pacco di biscotti trovato dietro la libreria di fronte lo tentò di nuovo. Ne provò uno.
Disgustato, provò a leggere la data di scadenza. I caratteri erano incomprensibili.
Si ritenne un idiota, ché la data di scadenza non gli sarebbe comunque servita a niente, anche se avesse potuto leggerla, se non riusciva a ricordarsi neanche in che anno fosse. Gli balenò improvvisamente in mente il fatto di essere in una libreria, dove non sono i biscotti ad essere gustosi, ma i libri.
Chiuse gli occhi e fece percorrere una strada casuale alla sua mano, poi allungò il braccio e prese un libricino. Stranamente, era in caratteri che riusciva a comprendere. La Salita di Attraelie.
Curioso, iniziò a sfogliare le prime pagine del libro.
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I-love-pumpkin's avatar
Voglio il prossimo capitolo :la: